Richiedere la doggy bag al ristorante è una pratica ormai ampiamente diffusa in tutto il mondo. Letteralmente il termine significa borsa degli avanzi per il cane, ma nulla ha a che fare con i nostri amici a quattro zampe. La doggy bag è un contenitore attraverso cui il ristoratore consegna al cliente il pasto avanzato, per poterlo consumare in un secondo momento a casa. Questa usanza nasce negli Stati Uniti, dove è attualmente praticata in tutti i livelli della società.

Si tratta indubbiamente di una buona abitudine per molti motivi, ma il più importante è sicuramente la riduzione dello spreco di cibo. Questo gesto infatti comporta dei vantaggi sia economici che ambientali. Dal punto di vista ambientale portare a casa gli avanzi di cibo, che al contrario sarebbe finito nell’umido, evita l’accumulo di pattume da smaltire; dal punto di vista dell’economia invece, conservare il pasto da consumare successivamente vuol dire continuare a usufruire di un servizio per il quale si è già pagato.

Considerate queste due variabili, non emerge un motivo per cui bisogna vergognarsi nel richiedere un servizio di questo tipo.

La doggy bag nel mondo e in Italia

Vediamo ora come questa buona pratica viene vista negli altri paesi. Come abbiamo detto, la doggy bag nasce negli Stati Uniti; qui è talmente diffusa che è proposta al cliente direttamente dal personale di sala al termine del del servizi.

In Francia è in vigore una norma contro gli sprechi alimentari, la quale obbliga i ristoranti con più di 180 posti ad averla in dotazione; qui inoltre, contro gli sprechi di cibo è stata approvata una legge che obbliga i supermercati a donare i prodotti ancora commestibili e avanzati alle associazioni di volontariato che si occupano di assistenza ai poveri. Addirittura in Cina per richiedere la preparazione della doggy bag, esiste un termine apposito, ovvero dabao, che tradotto vuol dire proprio “mi faccia un pacchetto”. Si tratta di un gesto molto diffuso, entrato a far parte del galateo e indica una persona educata.

In Spagna questa abitudine si è diffusa grazie ai molti turisti stranieri abituati a chiederla nei ristoranti. E’ stata anche promossa tramite una campagna televisiva diventata virale, con protagonista un noto personaggio spagnolo. Tuttavia, in molti locali di un certo livello la doggy bag non è ancora apprezzata. In Germania sono stati introdotti invece i frigo degli avanzi. Nello specifico ad esempio, a Berlino nel cortile di un condominio sono presenti due grandi frigoriferi da cui i cittadini possono prendere il cibo gratis; questo proviene da supermercati o aziende che non possono più venderlo.

Nel nostro Paese purtroppo è una pratica ancora poco diffusa; dal punto di vista normativo non ci sono obblighi in materia di sprechi alimentari, anzi, richiedere la doggy bag viene spesso considerata da maleducati. A testimonianza che si tratta di una prassi abbondantemente diffusa e accettata nella maggior parte del mondo, per esempio ricordiamo lo stupore che destò negli italiani la richiesta della doggy bag da parte di Michelle Obama, in un ristorante romano.

In seguito a delle interviste realizzate a diversi ristoratori, questi hanno dichiarato che clienti non sono interessati a portare a casa gli avanzi e le principali ragioni di questo comportamento ci sono l’imbarazzo e la scarsa praticità del trasporto. Tuttavia, si stanno diffondendo delle iniziative di sensibilizzazione da parte di diverse associazioni. Infatti, sono state attivate nel corso degli ultimi anni varie petizioni che fanno ben sperare per il futuro.

Alcune iniziative in Italia contro lo spreco alimentare

Il tema dello spreco alimentare è sempre più avvertito tra i consumatori, per le motivazioni che sono state ampiamente citate. In Italia sono state molte le occasioni in cui i consumatori sono stati sensibilizzati a questa tematica.

Per esempio, nel 2015 durante l’EXPOè stato indetto un singolare concorso per selezionare la migliore doggy bag da offrire ai visitatori dell’evento. Dei messaggi di sensibilizzazione ancora, sono sempre più diffusi tramite i media, in particolare la tv. Come nel 2016, in una puntata di Masterchef Italia, in cui ogni concorrente dello show aveva in dotazione una scatola per l’asporto nella quale riporre gli avanzi.

Dal punto di vista normativo, benché non esista una specifica regolamentazione riguardo la gestione degli avanzi per i ristoratori, come in Francia, è stata approvata una legge invece per limitare gli sprechi alimentari, sull’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità. Tra gli articoli di questa legge, uno in particolare tratta l’asporto degli avanzi di cibo. Questo stabilisce che ogni locale sia provvisto di appositi contenitori riciclabili da utilizzare per l’asporto.

Una petizione è stata lanciata anche su Change.org per chiedere l’introduzione della doggy bag nei ristoranti del nostro Paese. Le adesioni sono state moltissime, un segnale positivo in un contesto in cui questa pratica è considerata una condizione poco elegante o addirittura volgare. La petizione richiedeva l’introduzione di una legge analoga a quella francese anche in Italia.
Tuttavia però, c’è da considerare che non tutti i ristoranti sono dotati dei contenitori necessari per realizzare le confezioni di cibo da portare a casa.

Per questo motivo, alcune associazioni hanno proposto una propria doggy bag, interamente in carta, detta rimpiattino, la quale viene già utilizzata in diversi locali del nostro Paese con grande successo. I ristoranti che hanno adottato questa soluzione hanno ridotto notevolmente lo spreco alimentare, ma anche l’attività stessa ha avuto dei benefici da questa scelta, poiché i clienti le riconoscono una sensibilità e un valore maggiore.

Un gesto responsabile di cui non vergognarsi

Come abbiamo detto, chiedere di portare a casa il cibo che non si è fatto in tempo a consumare e avanzato è una buona pratica, che apporta dei benefici sia per l’ambiente che per le nostre tasche Non vergognatevi quindi di chiedere al personale del ristorante di prepararvi la doggy bag: potrete consumarla in un momento successivo, oppure regalarla a qualcuno più in difficoltà oppure far consumare il cibo al proprio animale domestico.

Dal punto di vista dei ristoratori, è necessario che questa categoria spinga la clientela a portare con sé ciò che non ha consumato. Ad esempio proponendo di impacchettare gli avanzi quando il cliente lascia il locale, segnalando la possibilità di chiedere la doggy bag direttamente sul menù oppure scriverlo simpaticamente su una lavagnetta ben in vista nel ristorante.

Eppure le idee di business intorno alla lotta allo spreco alimentare non mancano. basti pensare ad esempio a note applicazioni come Too Good To Go nata per creare una rete antispreco: attraverso questa app, i ristoratori possono mettere in vendita a prezzi ridotti il cibo invenduto a fine giornata. A questa politica hanno aderito anche alcuni marchi della grande distribuzione, come Carrefour.

Allo stesso modo, il progetto italiano di Regusto permette di redistribuire il cibo avanzato dagli eventi e convegni, pubbliche amministrazioni ed enti no profit alle persone in stato di bisogno.